venerdì 11 maggio 2018

Subordinate temporali


Le proposizioni temporali sono subordinate che indicano le circostanze di tempo in cui si svolgono i fatti espressi nella proposizione principale.
Le temporali possono essere espicite o implicite.
FORMA ESPLICITA
Le temporali esplicite possono avere l’indicativo, il congiuntivo o il condizionale a seconda degli specifici significati: realtà, ipotesi, eventualità.
Le temporali che esprimono contemporaneità rispetto alla reggente possono essere introdotte da: quando, come, appena, non appena, mentre, nel momento che, intanto che, tanto che, al tempo che (in cui), nell’istante che (in cui) ecc.
Il verbo è per lo più all’indicativo perché solitamente si indicano circostanze reali, la collocazione della temporale è in genere prima della reggente: mentre mangio, guardo la televisione; quando lo vedrò, glielo dirò. In quest’ultimo esempio non c’è vera e propria contemporaneità, tuttavia i fatti sono in così rapida successione da sembrare contemporanei.
Si usa il congiuntivo se la circostanza temporale collocata nel futuro si presenta con valore ipotetico o concessivo, soprattutto con appena e non appena, meno frequente con quandoglielo dirò non appena tu lo voglia.
Vediamo nello specifico gli elementi che introducono le temporali che esprimono un rapporto di contemporaneità:
• quando: è la congiunzione temporale per eccellenza, può introdurre rapporti di contemporaneità, anteriorità e posteriorità. Per più specifiche determinazioni temporali può essere anche preceduta da una preposizione: di, a, per, da (da quando, a quando): quando sei pronto, andiamo; non la sento da quando è partita. La congiunzione quando può essere rafforzata da ecco, per sottolineare la concomitanza tra le azioni espresse dalla reggente e dalla subordinata: stavo iniziando a mangiare, quand’ecco che squilla il telefono, è possibile avere anche una subordinata implicita con infinito: quand’ecco squillare il telefono;
• che: la congiunzione che può introdurre significati temporali, la temporale introdotta da che segue sempre la reggente:sono arrivata che (=mentre) stavate uscendo;
• mentre: la congiunzione mentre sottolinea la durata dell’azione contemporanea al fatto della proposizone reggente e per questo non ammette i tempi perfettivi (come il passato prossimo o il passato remoto). La collocazione rispetto alla reggente può variare: mentre studia ascolta la radio; ascolta la radio mentre sudia;
• come, appena, non appena: la rapidità della successione che queste congiunzioni sottolineano è tale che i fatti, pur essendo anteriori, appaiano contemporanei a quelli della reggente: appena lo vide, lo riconobbe; come lo guardavo, arrossiva.
FORMA IMPLICITA
Le temporali implicite possono avere:
• l’infinito preceduto dalle preposizioni articolate:
→ nel: richiede lo stesso soggetto nella temporale e nella reggente ed è come se collocasse il fatto di quest’ultima all’interno della circostanza temporale, che solitamente si antepone: nel salutarti, mi sono commosso;
→ al: richiede generalmente un soggetto diverso e indica vicinanza tra i fatti della temporale e della reggente: al calar del sole rientrammo a casa;
 col: indica che i fatti della reggente e della subordinata si corrispondono in fatto di durata ne tempo: questo vino migliora coll’invecchiarsi;
sul: indica che l’azione della reggente e quella della subordinata sono contemporanee solo in modo approssimativo: arrivò sul far della sera (l’arrivo e la sera non coincidono perfettamente);
• l’infinito preceduto dalle locuzioni prepositive: nel momento di, all’atto di, prima di, nel punto di eccprima di partire ti chiamo;
• il gerundio presente: cucinando (= mentre cucinoascolto la radio.

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